Lo ammetto dopo aver visto questo video mi è venuto un desiderio di paternità. Però ad una condizione: voglio quel bambino come figlio...
Premio Campiello
La redazione di hofattotardi non si è potuta sottrarre dal dedicare uno spazio al fenomeno letterario undergound degli ultimi mesi.
Un libro che grazie al passa parola dei lettori ha conquistato le classifiche sbaragliando la concorrenza. Un libro forte, fatto per gente vera, che l'autore ha dichiarato necessario per il suo proseguo intellettuale. Un libro fatto davanti allo specchio ma anche dietro, che parla di amarezza, di fiducia, di voglia di venir fuori, di tonare a vivere, di prenderlo. Allora noi diciamo grazie alle persone così, che scelgono di combattere le lotte più difficili, quelle contro l'odio e l'ignoranza della gente che punta il dito sul diverso. Siamo sicuri che questo libro cambierà la vita di molti, non solo dell'autore, che già è stato nominato per il prossimo Campiello. Lui serafico ha commentato: "Ormai che mi hanno nominato speriamo di prenderlo...sto Campiello intendo".
Un libro che grazie al passa parola dei lettori ha conquistato le classifiche sbaragliando la concorrenza. Un libro forte, fatto per gente vera, che l'autore ha dichiarato necessario per il suo proseguo intellettuale. Un libro fatto davanti allo specchio ma anche dietro, che parla di amarezza, di fiducia, di voglia di venir fuori, di tonare a vivere, di prenderlo. Allora noi diciamo grazie alle persone così, che scelgono di combattere le lotte più difficili, quelle contro l'odio e l'ignoranza della gente che punta il dito sul diverso. Siamo sicuri che questo libro cambierà la vita di molti, non solo dell'autore, che già è stato nominato per il prossimo Campiello. Lui serafico ha commentato: "Ormai che mi hanno nominato speriamo di prenderlo...sto Campiello intendo".
Perchè?
La scorsa notte non riuscivo proprio a dormire e così come capita a tutti, ho iniziato a ragionare sui massimi sistemi...dai diciamo sui miei di sistemi. Mi sono improvvisamente ritrovato in un vortice incontrollabile di domande, un impulso irrefrenabile mi spingeva a continui interrogativi, così in men che non si dica ho trascorso l'intera notte a domandarmi "perché?"
- Perchè intuisco prima che non riuscirò a dormire?
- Perchè non riesco a capire come stanno le cose?
- Perchè domani è un altro giorno e si vedrà?
- Chi ha detto "Eppur si muove"?
- Perchè ho gli sbalzi d'umore ma non le mestruazioni?
- Perchè ho bisogno di credere in qualcosa?
- Perchè chi cerca sembra non trovare mai?
- Perchè anche i saggi fanno scelte sbagliate?
- Perchè Marzullo è responsabile per la cultura Rai?
- Perchè ci lamentiamo sempre e non facciamo mai nulla?
- Perchè non capiamo che basterebbe così poco?
- Chi decide quando dire basta?
- Se Dio esiste perchè non si fa vedere che così risparmia milioni di vite?
- Perchè devo credere ad un dogma?
- Cos'è davvero un dogma?Un atto d'amore o di follia?
- Perchè ascolto poco?
- Perchè non faccio di più?
- Perchè continuiamo a fare gli stessi errori?
- Perchè odio i boyscout?
- Perchè quando piove sono felice?
- Perchè non c'eravamo quando avevamo bisogno l'uno dell'altra?
- Perchè deve andare come deve andare?
- Perchè non ti ho detto addio?
- Chi è più felice, Briatore o il papa?
- Perchè mi incazzo per nulla?
- Chi mi dice che smettere di fumare mi allungherà la vita?
- Perchè la cultura deve avere un'identità politica?
- Perchè in fondo ci spero sempre?
Ma soprattutto:
- Perchè non accendo la tv e guardo Lea di Leo che magari la buttiamo in vacca?
P.S. Comunicazione interna: (soprattutto per la mia metà) Lea di Leo non c'era. O l'hanno eliminata dal palinsesto o aveva le sue cose, quindi l'ho buttata in lettura: "Il sogno spezzato. Le idee di Robert Kennedy". Di Walter Veltroni. Non male, interessante.
Guardo Veltroni da un oblò
Mi annoio un pò. Mi annoio perchè Veltroni è già vecchio, nel senso che è già fuori moda come un vestito di cui sentivi il bisogno ma una volta comprato ti pentirai di non esserti tenuto in tasca i soldi. Si tiene dritto sulla poltrona di Matrix, fa l'educato sempre e comunque, il civile ad ogni costo, e pure il modesto (qualcuno dalle mie parti chiama questo tipo di modestia "paraculismo"). Veltroni è li per rispondere a tutto, sempre con educazione è chiaro, sempre tendendo una mano a tutti anche quando si tenta di stuzzicarlo, leggermente si intende, siamo in Italia, lui pacifico glissa, devia l'attenzione su di lui, su quanto nella politica e nella società sia necessario il confronto civile, la cooperazione tra gli schieramenti. Veggenza naturalmente, visto che a dieci ore dalle sue parole in parlamento si votava alla quasi unanimità la legge "mancia", per dare la tangente, eh pardon la provvigione, eh chiedo scusa il sostegno, ad enti più o meno nobili delle città, dei paesi, dei quartieri, dei parenti dei deputati. Bene e Walter o Wolter come piace a me perchè fa più figo, ci spiega che oltre a snellire "il palazzo" si snellirà il programma, perchè è importante che si facciano poche cose ma buone, e soprattutto che chi abbraccerà o meglio si farà abbracciare dal Partito Democratico condivida in pieno i dieci punti della "costituente". E qui Mentana si ricorda per un secondo che non è Bruno Vespa e una domanda da giornalista prova anche a scaraventarla li sul piatto: e chi deciderà i dieci punti fondamentali? E qui gli elettori, anche quelli rossi che più rossi darebbero fin fastidio alla vista avrebbero voluto sentire in questi momenti di incertezza e di scatafascio qualunquista un bel "io". Magari pure un "io e che cazzo", proprio in stile Grillo che è forse ancor più di moda di Wolter. Andava bene anche un "io" con tono da comandante supremo. Invece nulla, è arrivato dopo un lieve secondo di incertezza, un "tutti coloro che abbracceranno la nobile causa del nostro progetto". Oltre ad essere una contraddizione in termini, perchè quel "nostro" per ora rappresenta nessuno o peggio ancora tutti, dove tutti sono i soliti, siamo di fronte al consueto immobilismo, al tipico accontentiamo chiunque, trasciniamoci ancora dietro il carrozzone dei dissidenti, dei politicanti, dei scalda banco (quando al banco decidono di sedersi). Adesso però gli italiani devono prendere coscienza, non si possono far fregare ancora, se dicono basta Prodi Valium alla Grillo non possono nemmeno votare l'antidolorifico anestetizzante Wolter, perchè allora non hanno più il diritto di mandare a quel paese nessuno, se non loro stessi. E poi comunque una domanda mi viene davvero facile, ma se i comunisti facessero davvero i comunisti (e a sentire Silvio ce ne sono davvero tanti), ci sarebbe spazio per un uomo sensibile e disponibile con tutti di nome Wolter alla guida del nuovo centro-sinistra?