Il tempo, questo tempo, è come una prigione beffarda. Una cella stretta e lunga con una piccola finestrella ferrata dalla quale entra luce fioca di giornate senza stagioni, senza orari: luce, buio.
Rimango a guardare la finestrella nella speranza di veder passare per un istante qualcosa: una nuvola, un gabbiano , la scia di un aereo. Rimango lì, guardando tra le inferriate la mia porzione di mondo distorto e compresso. Rimango lì, dando le spalle alla pesante porta spalancata della mia galera, percependo l’aria fresca che prepotentemente mi accarezza.
Rimango lì, codardo, immaginando il mondo che vorrei.
Rimango a guardare la finestrella nella speranza di veder passare per un istante qualcosa: una nuvola, un gabbiano , la scia di un aereo. Rimango lì, guardando tra le inferriate la mia porzione di mondo distorto e compresso. Rimango lì, dando le spalle alla pesante porta spalancata della mia galera, percependo l’aria fresca che prepotentemente mi accarezza.
Rimango lì, codardo, immaginando il mondo che vorrei.
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oh non lo aggiornare troppo spesso sto blog!
Great read thank yoou